L’impianto dente: quando è giusto farlo

Con l’impianto dente si riesce a ottenere una soluzione definitiva a problematiche che ci hanno tediato anche per molto tempo. Oggi i progressi della medicina, e di quella odontoiatrica in particolare, permettono di sottoporsi a interventi sempre meno invasivi e complicati, con risultati sempre più positivi e duraturi.
I materiali da una parte, le attrezzature dall’altra, ma soprattutto la bravura del chirurgo dentale sono gli ingredienti giusti per la ricetta che può restituire definitivamente il sorriso.
Ma quando è giusto ricorrere a un impianto dente e quando invece c’è la possibilità di prendere in considerazione altre soluzioni?
L’impianto dente: quando è giusto farlo e come si svolge l’intervento
Sono tanti e di svariata natura i problemi in cui i nostri denti possono incorrere nel corso della vita.
Dai piccoli traumi alla perdita di due o più denti, da patologie come la parodontite alla semplice vecchiaia: la natura trama per far sì che i denti, presto o tardi, cadano!
Ma non siamo più negli anni ’50, quando la perdita di un dente veniva semplicemente accettata ed era facilissimo incontrare persone anche giovani con qualche finestrella qua e là. Per non parlare dell’epoca vittoriana, quando nelle fotografie non si sorrideva proprio per non mostrare la dentatura…
Oggi correre ai ripari è molto facile, e rivolgendosi allo studio odontoiatrico giusto è possibile trovare diverse soluzioni a problematiche del genere.
Impianto, ponte, corona
Nonostante l’impianto dente sia quasi sempre la soluzione preferita, bisogna fare bene attenzione alla scelta che si compie. Ogni problematica può infatti trovare una diversa soluzione a seconda della condizione di partenza, delle scelte del paziente e delle metodologie adottate dal dentista.
Così, in alcuni casi può essere preferibile ricorrere a una corona, poiché il dente è solo parzialmente danneggiato, mentre in altri casi, che riguardano più denti vicini tra loro, è meglio prediligere un ponte dentale.
Comunque, bisogna ricordare che l’odontoiatra consiglia sempre la migliore terapia, ma è il paziente che deve accettarla.
Cerchiamo quindi di capire in via generale quale è la soluzione migliore a seconda della problematica:
- L’impianto dente è una protesi fissa e definitiva (se ben tenuto, può durare fino a 15 anni). Serve a sostituire un dente estratto, mancante o che abbia subito danni molto seri, nonché i denti che stiano per cadere a seguito di traumi o piorrea. È quasi sempre la scelta preferita perché non coinvolge i denti adiacenti, è duraturo ed esteticamente perfetto, ossia la differenza rispetto agli altri denti è inesistente.
- Il ponte dentale è invece utilizzato quando a mancare sono due o più denti, ed è una protesi fissa che, invece di poggiare su un perno installato nel tessuto gengivale, poggia sui denti adiacenti. Questi vengono opportunamente limati per accogliere la protesi.
I ponti dentali vengono quindi preferiti quando a mancare sono più denti e quando i denti adiacenti abbiano già qualche imperfezione, tale da giustificare la limatura.
- La corona, infine, è una protesi fissa che non va a sostituire completamente il dente ma al contrario lo ricostruisce completando i pezzi mancanti. Poggia quindi sul dente naturale ed è progettata a seconda del danno verificatosi, e installata attraverso un procedimento definito incapsulamento.
Perché l’impianto dente è il preferito?
Come abbiamo visto, l’impianto dente è l’unico che permette l’installazione di una protesi fissa che sostituisce completamente il dente e che non comporta conseguenze per i denti adiacenti. Ecco perché è spesso la scelta preferita dai dentisti. Inoltre, con le moderne tecniche di implantologia a carico immediato spesso è possibile completare il procedimento molto velocemente.
L’intervento di impianto dentale
È fondamentale, prima di sottoporsi a un intervento di impianto dentale, essere a conoscenza di ciò che andrà a succedere. Un buon dentista non trascura mai di spiegare al paziente cosa farà esattamente, qual è la durata impianto dentale, quali sono i tempi di guarigione e come comportarsi per continuare ad avere una corretta igiene orale.
In breve, questo è quello che succede:
- Viene effettuata una panoramica dentale e altri tipi di esami per determinare esattamente la posizione del dente. Inoltre, si effettuano delle misurazioni per realizzare la protesi di giusta grandezza. Si determina poi il colore attraverso il confronto dei denti adiacenti con una scala di colore.
- Quando l’impianto è pronto si procede con l’intervento. Il paziente viene sottoposto a anestesia locale, dopodiché si procede all’incisione del tessuto gengivale in modo da arrivare all’osso, che viene forato per accogliere la vite.
- Si procede poi a installare la vite endossea, che costituirà la radice del dente artificiale.
- Su questa si installa l’abutment, l’elemento di congiunzione tra la vite e il dente artificiale.
- Infine si posiziona il dente “vero” e proprio.
Il posizionamento dell’abutment e della protesi può avvenire subito dopo il posizionamento della vite. In tal caso si parla di implantologia a carico immediato. Può anche avvenire invece dopo qualche settimana, per dare tempo necessario al processo di osteointegrazione.
Dopo l’intervento
Quando l’effetto dell’anestesia è terminato è possibile avvertire dei lievi fastidi. Stordimento, nausea e dolore, sono da combattere con antidolorifici, che saranno prescritti dall’odontoiatra stesso. Inoltre, per scongiurare infezioni sarà necessario anche fare una cura antibiotica, anche questa prescritta dall’odontoiatra. Mai ricorrere a cure fai da te!
Una volta terminata la guarigione bisognerà iniziare a prendersi cura dell’impianto dente, in modo da farlo durare il più a lungo possibile. A tal proposito l’igienista dentale ti fornirà dei consigli molto utili.
Se ben tenuto, un impianto dente può durare fino a 15 anni, soprattutto se si seguono tutte le indicazioni. Tra queste le routine di igiene orale e l’utilizzo di filo interdentale e collutorio, e l’utilizzo di materiali consigliati, come spazzolini appositi.